IL TUTOR
MASSIMO SGORBANI
Nell’ultima tappa del nostro lavoro abbiamo, ovviamente, cercato di portare a una definizione finale i testi dei drammaturghi, seguendo quel che ci era sembrata una linea di possibile sviluppo dei copioni presentati in partenza. A mo’ di riflessione generale – e inevitabilmente un po’ generica – trovo interessante notare che tutti e cinque i testi propongano, con le dovute differenze, un’idea di soggetto (inteso come personaggio) incompiuto e che cerca di definirsi in rapporto con l’ordine del “simbolico” al quale gioco forza appartiene. In due dei testi, sempre al netto delle differenze, irrompe l’immaginario religioso – cattolico, nello specifico. In altri il confronto con un paradigma familiare, trasmesso da stereotipi svuotati di senso o da “imperativi” generazionali. Infine c’è anche una frustrata ricerca dell’epica del quotidiano come fuga dal reale verso un immaginario non più religioso ma “mitico”. La debolezza dei soggetti mi sembra una cifra comune, assunta dagli autori con consapevolezza e condotta verso esiti sicuramente stimolanti. Scrittura del presente, insomma, ben al di là della mera e facile esposizione di argomenti di “attualità”. Ringrazio i cinque drammaturghi.
GLU AUTORI
LUCIANO MODICA
L’ultima residenza è stata l’occasione per fare il punto su tutto il lavoro fatto durante questi mesi. L’accoglienza da parte di Nicolas e degli altri di Illinxarium è stata eccellente per cortesia e disponibilità. Personalmente sono molto soddisfatto dell’esperienza. Sono davvero contento di aver avuto l’opportunità di poter lavorare con Massimo, i suoi spunti e consigli sono stati fondamentali, ma anche di confrontarmi con gli altri drammaturghi selezionati. Credo che il percorso abbia fatto fare un bel salto in avanti al mio testo e di questo non posso che ringraziare NdN, Massimo Sgorbani e i miei simpaticissimi compagni di viaggio Camilla, Greta, Carolina, Sofia e Matteo.
CAROLINA BALUCANI
In questa ultima residenza era importante che l’attore/autore cominciasse a dare una idea di come trasformare e fare suo il testo riscrivendolo tramite improvvisazione. Incontrando Massimo e lavorando un po’ sul testo in improvvisazione mi sono chiarita le idee su come fortificare l’azione di ricerca della madre che fa il figlio e che costituisce il suo desiderio. Da essa è ingenerato ogni conflitto e ogni lotta del nostro scritto. Non è un dialogo con la madre ma un monologo e dunque un dialogo nascosto e necessario per ritrovare la madre ed educarla a soffrire. Per il testo definitivo vanno chiariti a fondo gli scenari/le situazioni concrete in cui questa lotta avviene con fisiologiche aggiunte e correzioni del testo in modo da renderlo vivo sulla base delle improvvisazioni di scrittura scenica di Matteo e sulla base della fissazione delle situazioni concrete su cui si muove l’azione di ricerca della madre.
GRETA CAPPELLETTI
L’ultima tappa è stata fondamentale per leggere le modifiche più sostanziali del mio testo. Penso si possa lavorare in maniera più costruttiva sull’incontro con i ragazzi di Campo Teatrale che sono stati molto disponibili, ma il tutto si è risolto in una chiacchierata sulla trama del testo in questione.
CAMILLA MATTIUZZO
La residenza a Inzago è stata una vera e propria resa dei conti finale. Abbiamo avuto la possibilità di fare il punto sui testi, di confrontarci e di darci le ultime indicazioni. Massimo, come sempre, ci ha dato consigli e ha sollevato questioni importanti per quanto riguarda la drammaturgia ma anche per quanto riguarda lo step successivo, ovvero la trasposizione scenica del testo. L’interazione con gli altri partecipanti anche questa volta è stata molto costruttiva e si è creato un legame tale da rendere gli incontri non solo un momento di lavoro ma anche un momento di piacere.