Impressioni sul lavoro fatto dalla tutor 2022 Magdalena Barile
A differenza delle residenze teatrali dove una compagnia già rodata si separa dal mondo per la
creazione, una residenza di autorx è l’incontro di persone che raramente hanno già lavorato insieme
e non necessariamente condividono metodologie e poetiche. Abitare la distanza fra i componenti del
gruppo è la prima e più vitale fase del processo creativo che ruota intorno all’incontro di chi, come
in questo caso, non si è scelto ma deve cominciare a scegliersi se vuole fare un tratto di strada
insieme. Alice, Fabio, Matteo, Michele, Silvia ed io ci siamo incontrati a Brescia e ci siamo dati
fiducia, a Cassano d’Adda abbiamo cominciato a usare un linguaggio comune e nell’ultima tappa di
Milano eravamo ormai complici.
Non c’è occasione più preziosa per unx autorx di stare al tavolo con altri autorx, condividere con
sempre meno pudore il proprio lavoro ancora incerto, confrontarsi, scambiarsi idee e pensieri in un
tempo protetto e dedicato. Il tavolo di lavoro del giorno si prolunga con quello più spensierato della
cena e della colazione: la possibilità di entrare sempre più in relazione durante le tre residenze
lavora progressivamente a costruire la confidenza che serve a corroborare il cantiere di scrittura
teatrale.
Ora che i cinque testi si avviano a una prima definizione penso a tutto il lavoro fatto insieme come a
un formidabile ipertesto che viaggia oltre i singoli e contiene tutto, le idee, i personaggi, le storie,
gli scherzi, le ossessioni, le contaminazioni, le voci che hanno letto, le pagine cancellate e i finali
scartati o ancora da scrivere, tutto quello che è stato fin qui e quello che ogni progetto diventerà.
Questo ipertesto scritto a dodici mani, è un materiale prezioso e preciso che rappresenta l’amore, la
dedizione e le incertezze di chi scrive il teatro oggi.
Lunga vita ai cinque progetti, che possano tutti incontrare la scena, un pubblico, e lo stesso nostro
entusiasmo di quando li abbiamo visti prendere forma!