ALESSIA SORBELLO
Il periodo di residenza a Manfredonia è stato un tempo prezioso dedicato ad un approfondito avvicinamento al testo, alla creazione di un immaginario comune: un ritorno agli anni ‘90, periodo in cui noi tutti artisti coinvolti nel progetto eravamo in piena adolescenza. Un tempo prezioso dedicato alla condivisione, alla lettura e all’analisi.
Un’immersione nel tessuto musicale, nell’immaginario cinematografico e culturale di quel periodo.
Abbiamo letto più volte il testo e scambiato le parti tra gli attori, così che il regista, Marco Di Stefano, ha potuto scegliere la distribuzione con cui lavorare.
Poi, Marco e la dramaturg Chiara Boscaro ci hanno invitato a scrivere, a far parte del processo di integrazione del testo per creare connessioni tra le scene e innesti interni dove necessario.
Abbiamo “giocato” ripescando nel nostro vissuto da adolescenti, abbiamo scritto e condiviso le nostre esperienze. Al gioco creativo ha partecipato anche Riccardo Tabilio, autore del testo, e questo ha creato una grande coesione artistica e un grande divertimento.
Sono stati definiti gli interventi musicali, abbiamo riflettuto sui costumi e sugli elementi che maggiormente possono essere utili a caratterizzare i vari personaggi, ci siamo interrogati sulle relazioni e sulle necessità emotive.
Abbiamo ripreso aria, abbiamo fatto ripartire i motori: in questo periodo così complicato, il periodo di residenza a Manfredonia è stato un’incredibile occasione per guardarsi finalmente nel profondo degli occhi e sentire cosa puo’ succedere.